Il fiume Stella e la Villa
Villa Ottelio Savorgnan si trova nel Parco fluviale dello Stella, sotto la tutela del Sito di interesse comunitario (SIC) denominato “Risorgive dello Stella”, facente parte della rete ecologica europea Natura 2000. Tale rete è costituita da “zone speciali di conservazione” e il sito in questione rappresenta il più ampio complesso di vegetazione umida di acqua dolce e paludi della Regione Friuli Venezia Giulia.
Il fiume Stella è un corso d’acqua caratterizzato da una serie di peculiarità che lo rendono particolarmente interessante dal punto di vista ambientale, a partire dall’origine delle sue acque, alla temperatura pressoché costante, alla preziosa vegetazione che lo accompagna nel lento tragitto verso la laguna di Marano. Il bacino di risorgiva che si distende nella zona da Codroipo a Palmanova, tra i più grandi d’Europa, è caratterizzate da un microclima “localizzato”, infatti, le temperature medie annue del fiume si aggirano costantemente tra gli 11°C e 13°C. La fuoriuscita spontanea delle acque sotterranee dà vita a una moltitudine di rivoli, canali, fossi che via via si uniscono originando veri e propri fiumi, ed è proprio così che ha origine il fiume Stella. Lo Stella è collegato con il sistema navigabile della Litoranea veneta e ciò in passato permise il transito e il trasporto delle merci attraverso un esteso sistema idro-viario.
dall’antico castello alla dimora savorgnan
Il nucleo del borgo di Ariis era originariamente costituito da un castelliere con funzione di difesa, mentre dal 1267 vi è la presenza documentata di un castello con borgo fortificato. I nobili friulani Savorgnan divennero proprietari del castello nel 1339: le tracce della fortezza trecentesca sono tuttora distinguibili nelle larghe murature presenti ai primi due livelli della villa padronale verso il fiume e sul lato est dei magazzini. All’epoca dei Savorgnan, il complesso era uno dei centri economici più importanti della zona: infatti, i Savorgnan esercitavano sul territorio il diritto di pedaggio sui legnami che oltrepassavano il fiume Stella e godevano di una “muda”, ossia di una tassa sulle greggi di ovini che transitavano sul territorio.
La trasformazione da fortezza a villa avvenne probabilmente nel XVII secolo, dopo la costruzione della fortezza di Palmanova e la conseguente perdita del valore strategico-difensivo del castello di Ariis. All’edificio principale della villa, furono aggiunti vari corpi di fabbrica: i magazzini del sale, gli annessi magazzini e la casa del gastaldo. Il complesso stesso mostra la sua vocazione agricola e commerciale, testimoniata dai depositi e dalle caratteristiche dell’abitazione padronale: la villa, un edificio molto semplice, occupa solo una porzione dell’intero insediamento mentre gli edifici aziendali annessi costituiscono gran parte del complesso, andando a formare insieme alla villa un’ampia corte-giardino.
Di grande interesse risulta l’edificio denominato “magazzini del sale”, probabilmente già presente nel Seicento quando i Savorgnan, appaltatori dell’approvvigionamento e del commercio del sale per la Serenissima, ne detenevano il monopolio in Friuli, insieme al tabacco. L’ipotesi dell’utilizzo di questo edificio per il deposito e lo smercio del sale è avvalorata dal fatto che un ramo del fiume Stella, ora scomparso, circondava il castello passando proprio dietro i magazzini, agevolando quindi le operazioni di carico e scarico delle merci. Nel 1800 circa furono aggiunti i locali di servizio della villa e il collegamento tra la villa e i magazzini.
Nel 1885, la proprietà passò dai Savorgnan agli Ottelio, che sopraelevarono la villa di un piano, aggiunsero la limonaia e si occuparono dei restauri dei nuovi magazzini del sale. Gli Ottelio trascorrevano l’inverno a Milano, dove risiedevano, e venivano ad Ariis nel periodo estivo ed in occasione delle feste di Natale. A quei tempi, i contadini lavoravano come mezzadri le terre dei Conti, occupandosi inoltre dell’allevamento dei bachi da seta e della raccolta della foglia dei gelsi.
Nel 1986 il complesso venne acquistato dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e negli anni ’90 la villa fu oggetto di un intervento di recupero piuttosto invasivo, per la realizzazione di lavori di consolidamento strutturale. Dal 2015 questi luoghi sono di proprietà del Comune di Rivignano Teor.-
il grande giardino all’inglese immerso nelle risorgive
Il parco di Villa Ottelio Savorgnan ha una superficie di circa 11 ettari e si estende dalla villa verso il fiume. Presenta molte varietà di specie arboree di pregio e grande ricchezza di ambienti naturali. Subito, all’ingresso, si può osservare il fenomeno delle olle: in quest’area, a causa della diversa conformazione e permeabilità del terreno, l’acqua di falda affiora in superficie formando delle caratteristiche bolle che emergono dal terreno. Nell’area più settentrionale del parco, un rilievo del terreno ha fatto pensare a un antico castelliere.
È ipotizzabile che l’impianto informale e asimmetrico dell’ampio parco all’inglese, caratterizzato da aree prative intervallate da boschetti, sia stato attuato dagli Ottelio all’epoca del loro arrivo. Alla particolare vegetazione autoctona di golena adiacente il fiume, furono affiancate piante esotiche e oggi le specie botaniche che abitano il parco sono tra le più varie: abete rosso, alloro, bosso, cedro del Libano, cipresso, farnia, leccio, pino domestico, pino silvestre, tasso. Di inestimabile valore è l’immensa magnolia secolare, una tra le più grandi d’Europa, situata nel cortile centrale, tra la villa e i magazzini del sale.
Il parco, di proprietà del Comune di Rivignano Teor, è sempre aperto.
l’origine friulana del mito
Nell’antica dimora sul fiume Stella risiedeva Lucina Savorgnan che, nel 1511, conobbe Luigi Da Porto, capitano dell’esercito veneziano di stanza in Friuli e cugino appartenente ad un ramo rivale della famiglia. I due iniziarono a frequentarsi, ma poco tempo dopo Luigi fu ferito in battaglia e rimase paralizzato. Portato nella sua città natale, Montorso Vicentino, venne a conoscenza del matrimonio tra Lucina e un cugino di Venezia fatto per gli interessi del casato. Scrisse così una novella, dedicata alla donna amata, intitolata “Giulietta”, ambientata a Verona ma con cenni autobiografici.
La novella, pubblicata nel 1530, ebbe diverse reinterpretazione in Italia, Francia, Spagna e Inghilterra, fino a giungere a Shakespeare. Il famoso dramma “Romeo e Giulietta” ricalca infatti, nella struttura e nei temi, l’opera daportiana: la folgorazione amorosa a una festa mascherata, l’odio tra famiglie rivali e l’insensata morte tragica dei giovani amanti.
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Comitato Villa Ottelio Savorgnan
Ariis di Rivignano Teor (UD), Italia
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